IL MINISTRO ZANONATO AL CONGRESSO
“ENTRO IL 2014 PAGHEREMO TUTTI I DEBITI DELLA PA”
Il governo conferma che grazie all’esclusione dei debiti della P.A. dai conteggi del deficit ”entro fine anno saranno smobilitati 20 miliardi e altrettanti nei primi 6 mesi dell’anno prossimo: questo ci consentirà di pagare tutti i debiti della PA entro il 2014”. Lo annuncia il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato, dal palco del 58° Congresso nazionale degli Ingegneri, sollecitato dalle domande del vicepresidente del CNI Fabio Bonfà e dal presidente Zambrano.
L’anno prossimo – aggiunge Zanonato -saranno possibili 16 miliardi di euro di investimenti pubblici aggiuntivi grazie all’uscita dalla procedura europea di infrazione deficit/pil e al consistente arrivo di fondi strutturali europei.
Il ministro per lo sviluppo economico ritorna sulle semplificazioni del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti: ‘Ci sono 300 mila mezzi che ogni giorno si muovono per smaltire rifiuti in Italia e la revisione in programma permetterà 1 miliardo di risparmio all’anno. Abbiamo esteso l’obbligo a tutti i rifiuti e non solo a quelli pericolosi, andando oltre la stessa Direttiva Europea”, conclude il ministro.
L’ANALISI SULLE RETRIBUZIONI DEGLI INGEGNERI NEL SETTORE PRIVATO, IL CONFRONTO (DOLOROSO) CON L’EUROPA
Secondo lo studio di Page Personnel presentato al 58°Congresso Nazionale degli Ingegneri, gli italiani guadagnano la metà degli europei. Problemi occupazionali per i civili e ambientali
Competente, richiesto all’estero, sottopagato. E’ questo l’identikit del giovane (e non solo) ingegnere italiano. Secondo lo studio realizzato da Page Personnel in collaborazione col Centro studi del CNI, e presentato nel corso del 58esimo Congresso Nazionale degli Ingegneri, svoltosi a Brescia lo scorso 24 luglio, esaminando i giovani laureati in ingegneria nel nostro paese, paragonati a quelli di Spagna, Francia e Regno Unito, si evince come i nostri, pur essendo ricercati e preparati, risultino ancora sottopagati.
NEO LAUREATI SOTTOPAGATI. E’ il fattore retributivo a distinguere maggiormente i giovani professionisti italiani e quelli del resto d’Europa. Se è vero, infatti, che i salari nazionali sono maggiori (seppure di poco) rispetto a quelli della Spagna, sono invece nettamente inferiori a quelli di Regno Unito e Francia. Ad esempio a tre anni dall’inserimento in genere un disegnatore meccanico o un ingegnere di processo guadagna in media una retribuzione lorda annua di 35.000, in Inghilterra lo stesso profilo può raggiungere i 64.000.
REDDITI A CONFRONTO. E non sembra essere una condizione riservata alle nuove leve. Un disegnatore meccanico- riferisce lo studio- assunto in Italia, con un background di almeno un anno e mezzo, è retribuito con stipendi a partire dai 24mila euro. Circa 2mila euro al mese. A Londra, non si scende sotto l’equivalente di 41mila euro: quasi il doppio, per una retribuzione mensile di più di 3400 euro. Stesso discorso vale per la Francia dove, in molte tra le branche che richiedono più qualifiche, si può essere pagati più di 10mila euro in meno. Ad esempio un ingegnere di commessa, con esperienza da 0 a 18 mesi e responsabilità diretta sulla costruzione dell’impianto, incrocia in Italia offerte di stipendio tra i 23 e i 25mila euro. In Francia, con requisiti uguali, lo “starting point” va dai 34mila ai 38mila.
INGEGNERI ITALIANI COMPETENTI E RICHIESTI ALL’ESTERO. Questa “svalutazione” del lavoro nostrano non dipende però dall’incompetenza dei nostri ingegneri. Anzi. La preparazione dei nostri professionisti, sottolinea lo studio, è indiscussa, tanto che anche all’estero i laureati italiani in Ingegneria sono molto richiesti. Ecco perché si sta assistendo negli ultimi anni un incremento di partenze di ingegneri italiani verso la Germania, il Nord ed il Sud America. Non vale, invece, il discorso inverso: al di là della situazione economica complicata, le aziende italiane tendono a non assumere professionisti stranieri, soprattutto perché le competenze straniere sono difficili da importare a causa delle notevoli differenze di legislazione nei vari paesi.
PROBLEMI OCCUPAZIONALI PER GLI INGEGNERI CIVILI E AMBIENTALI. Sebbene il campo ingegneristico sia stato finora indenne dal problema occupazionale, quest’anno si iniziano a percepire le prime difficoltà. “Se fino all’anno scorso la categoria era impermeabile alle tempeste della crisi- riferisce Francesca Contardi, amministratore delegato di Personnel, nell’illustrare la ricerca- quest’anno si rileva invece un aumento della disoccupazione, inferiore rispetto agli altri laureati, certo, ma comunque da tenere in considerazione. Sebbene non possa essere tracciato un trend omogeneo e duraturo, possiamo dire che ci sono meno prospettive occupazionali per gli ingegneri civili e gli ambientali.”
BENE PER GLI INFORMATICI E PER COLORO DOTATI DI COMPETENZE SPECIFICHE. Altre categorie sembrano invece avere ancora notevoli chance di occupazione, anche perché il numero di ingegneri che si laureano presso le nostre università è decisamente inferiore alle necessità del mercato. Fra tutti gli informatici, i meccanici e i meccatronici e, sottolinea Contardi “tutti coloro che hanno un know how estremamente specifico.”
L’AUTHORITY SUGLI APPALTI DEVE INTERVENIRE PER ELIMINARE LE TROPPE ANOMALIE NEI BANDI
Durante l’attività di monitoraggio svolta dal Centro Studi CNI sui bandi di servizi di ingegneria e architettura mancherebbero la percentuale del massimo ribasso e il corrispettivo posto a base di gara
Al fine di segnalare agli Ordini provinciali le maggiori criticità, il Centro Studi Consiglio Nazionale Ingegneri ha avviato ormai da diverso tempo un’attività di monitoraggio relativa ai bandi di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria pubblicati sull’intero territorio nazionale.
ANOMALIE RISCONTRATE. Durante l’indagine condotta nel periodo 8 aprile – 23 giugno, il Centro Studi sembra aver rilevato un gran numero di anomalie e, per questo motivo, ha inviato una nota al Presidente dell’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici, Sergio Santoro.
In particolare il Centro Studi ha rilevato due tipologie di anomalie: la mancata indicazione della percentuale di ribasso consentita rispetto all’importo posto a base d’asta e la mancata indicazione delle modalità di fissazione del corrispettivo posto a base di gara con particolare riguardo al doveroso richiamo alle tariffe professionali di cui al D.M. 4 aprile 2001.
“GRAVE PREGIUDIZIO”. I vizi riscontrati, scrive il Centro Studi nella nota, costituiscono non soltanto un grave pregiudizio per gli ingegneri rispetto alla corretta partecipazione alle gare e alle selezioni indette, ma altresì, in una molteplice ottica, grave pregiudizio al corretto funzionamento del mercato degli appalti pubblici, posto che:
- esemplificano una grave violazione delle norme di legge e regolamentari in materia di contratti pubblici, con particolare riguardo alla redazione dei bandi e degli avvisi e all’applicazione dei criteri di aggiudicazione;
- non consentono la presentazione di offerte che possano dirsi legittimamente formulate, specie considerata l’omessa indicazione del massimo ribasso consentito;
- non garantiscono, conseguentemente, la scelta del miglior offerente;
- integrano un fondato presupposto per la proposizione di gravami innanzi all’Autorità giurisdizionale competente;
- concretizzano il rischio di una significativa condanna alle spese e/o pretesa risarcítoria in capo alla stazione appaltante, con conseguente danno per l’erario ed ingiustificato aggravio della spesa pubblic
In ragione di tale situazione il Centro Studi ha chiesto l’intervento dell’Autorità al fine di verificare — nell’ottica della garanzia del principio di correttezza delle procedure preordinate alla stipula di contratti pubblici – quanto segnalato.
Notizie pubblicate dal “Giornale dell’Ingegnere”