Obbligo del POS: ok dal Consiglio dei ministri alla riduzione della commissione interbancaria

Data:
22 Settembre 2017

Obbligo del POS: ok dal Consiglio dei ministri alla riduzione della commissione interbancaria. Si pagherà al massimo lo 0,2/0,3% del valore dell’operazione stessa

Il Consiglio dei ministri, riunitosi venerdì 15 settembre 2017, ha esaminato e approvato una serie di decreti tra cui quello che recepisce la direttiva dell’Unione europea sui servizi di pagamento nel mercato interno (cosiddetta PSD 2 – Payment Services Directive) e adegua la normativa nazionale al regolamento Ue relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta.

La direttiva definisce un insieme completo di norme relative ai prestatori di servizi di pagamento (PSP) e agli utenti, al fine di garantire una maggiore efficienza, possibilità di scelta e trasparenza nell’offerta di servizi di pagamento.

Ricordiamo che la questione interessa anche tutti i professionisti dopo l’introduzione obbligatoria del POS dalla legge di Stabilità 2016, che ha imposto l’obbligo di dotarsi di POS e accettare pagamenti con bancomat o carta per importi superiori ai 5 euro (dai 30 euro di soglia minima iniziale).

Limite alle commissioni interbancarie

Il regolamento mira ad accrescere il livello di trasparenza, concorrenza e d’integrazione del mercato europeo delle carte di pagamento, fissando un limite alle commissioni interbancarie applicate in relazione ai pagamenti basati su carte di pagamento:

  1. per i pagamenti tramite carta di debito e prepagata, la commissione interbancaria per ogni operazione di pagamento non può essere superiore allo 0,2% del valore dell’operazione stessa
  2. per le operazioni tramite carta la commissione interbancaria per operazione non può essere superiore allo 0,3% del valore dell’operazione

Il decreto prevede inoltre requisiti tecnici e regole commerciali uniformi, allo scopo di rafforzare l’armonizzazione del settore e garantire una maggiore sicurezza, efficienza e competitività dei pagamenti elettronici, a vantaggio di esercenti e consumatori.

Nello specifico, vengono ampliati i diritti degli utenti dei servizi di pagamento, che beneficeranno ad esempio di un regime di responsabilità ridotta in caso di pagamenti non autorizzati, riducendo la franchigia massima a carico degli utenti da 150 a 50 euro.

Per promuovere l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, viene vietata l’applicazione di un sovrapprezzo per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento (cd. divieto di surcharge).

Commissioni per le operazioni nazionali

Relativamente alle commissioni interbancarie per le sole “operazioni nazionali” tramite carte di pagamento, i prestatori di servizi di pagamento saranno inoltre tenuti ad applicare, per tutti i tipi di carte, commissioni di importo ridotto per i pagamenti fino a 5 euro rispetto a quelle applicate alle operazioni di importo pari o superiore, così da promuovere l’utilizzo delle carte anche per questi pagamenti.

Per le sole “operazioni nazionali” tramite carta di debito, in via transitoria (fino al dicembre 2020), i prestatori di servizi potranno applicare una commissione interbancaria non superiore all’equivalente dello 0,2% calcolato tuttavia sul valore medio annuo di tutte le operazioni nazionali tramite carta di debito all’interno di ciascuno schema di carte di pagamento.

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