Il collaudo di un impianto fotovoltaico è un documento obbligatorio per accedere agli incentivi del conto energia.
Il collaudo di un impianto fotovoltaico rappresenta senza dubbio una delle attività più importanti nel percorso di realizzazione dell’opera.
L’attività di collaudo si pone come uno degli strumenti principali per garantire la sicurezza, l’affidabilità e l’efficienza dell’impianto stesso.
Un collaudo effettuato correttamente non si limita ad una verifica generale, ma permette di individuare anche i piccoli difetti che le condizioni di esercizio di un impianto fotovoltaico farebbero ingigantire con il trascorrere del tempo.
Il collaudo serve a verificare e certificare che l’impianto sia stato realizzato a regola d’arte e secondo le prescrizioni tecniche prestabilite, conformemente al progetto originale e alle eventuali varianti approvate.
Ha lo scopo, inoltre, di verificare che i dati risultanti dalla contabilità e dai documenti giustificativi siano coerenti tra loro e corrispondano alla realtà, non solo per quanto riguarda dimensioni, forme e quantità, ma anche per quanto riguarda la qualità dei materiali e dei componenti utilizzati.
Della visita di collaudo è redatto il relativo processo verbale di visita che, oltre a contenere informazioni di carattere generale, descrive i rilievi fatti dal collaudatore, le singole operazioni e le verifiche compiute e i risultati ottenuti. In un’apposita relazione il collaudatore raffronta i dati di fatto risultanti dal processo verbale di visita con i dati di progetto, delle varianti approvate e formula le proprie considerazioni sul modo in cui sono stati condotti i lavori ed espone se il lavoro sia o no collaudabile o sotto quali condizioni o restrizioni. Qualora il collaudatore ritenga collaudabile il lavoro emette il certificato di collaudo.
Collaudo dell’impianto fotovoltaico: cos’è
Il collaudo di un impianto fotovoltaico è documento obbligatorio per accedere alla tariffe incentivanti del conto energia. Si tratta di un atto tecnico amministrativo che si svolge al termine dell’installazione dell’impianto stesso ed espressamente richiesto dal D.M. 19/02/2007 che disciplina appunto gli incentivi per beneficiare del conto energia.
Infatti, entro e non oltre 60 giorni dall’entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico, è necessario far pervenire al GSE (Gestore Servizi Energetici) il certificato di collaudo redatto secondo le metodologie indicate nel D.M. e le raccomandazioni della norma CEI 82-25, tra cui la contemporaneità delle misure e le precisioni minime che impongono l’utilizzo di apposita strumentazione.
Durante la procedura di collaudo, vengono esaminati i seguenti aspetti:
- funzionamento individuale di ciascun componente;
- efficienza energetica dei pannelli solari;
- sicurezza elettrica complessiva;
- qualità dell’aria o dell’acqua, ove pertinente;
- analisi dei fumi nei sistemi di riscaldamento;
- conformità dei materiali utilizzati rispetto al progetto iniziale;
- corretto funzionamento di tutti i dispositivi di protezione, tra cui dispersioni, sovratensioni, protezione contro i fulmini, dispositivi di sezionamento e protezione dai contatti diretti e indiretti;
- installazione corretta dei pannelli solari.
Chi effettua il collaudo dell’impianto fotovoltaico?
Il collaudo degli impianti può essere effettuato a cura di professionisti abilitati, non intervenuti in alcun modo nella progettazione, direzione ed esecuzione dell’opera, i quali attestino che i lavori realizzati sono conformi ai progetti approvati e alla normativa vigente in materia.
Come viene effettuato il collaudo dell’impianto fotovoltaico
Di seguito i criteri da seguire nel corso delle verifiche degli impianti fotovoltaici già realizzati al fine di assicurare il rispetto dei requisiti di sicurezza e di funzionalità previsti in fase di progetto. Le verifiche consistono in un controllo di rispondenza dell’opera realizzata ai dati di progetto.
Esame a vista
L’esame a vista ha il fine di controllare che l’impianto sia stato realizzato secondo le norme CEI. In particolare deve accertare che i componenti siano conformi alle prescrizioni delle relative norme, siano scelti e messi in opera correttamente e che non siano presenti danni visibili che possano compromettere la sicurezza.
Inoltre, l’esame a vista è volto a identificare, senza l’uso di attrezzi o di mezzi di accesso, eventuali difetti dei componenti elettrici che sono evidenti allo sguardo quali ad esempio: la mancanza di ancoraggi, connessioni interrotte, involucri rotti, dati di targa, ecc.
Verifica dei cavi e dei conduttori
Per i cavi ed i conduttori è necessario controllare che il dimensionamento sia fatto in base alle portate indicate nelle tabelle CEI-UNEL e che siano dotati dei contrassegni di identificazione, ove prescritti, e siano adatti al tipo di posa.
Continuità elettrica e le connessioni tra moduli
Questa prova consiste nell’accertare la continuità elettrica tra i vari punti dei circuiti di stringa e fra l’eventuale parallelo delle stringhe e l’ingresso del gruppo di condizionamento e controllo della potenza.
Verifica della messa a terra di masse e scaricatori
La verifica della messa a terra di masse e scaricatori consiste nell’accertare la continuità elettrica dell’impianto di terra, a partire dal dispersore fino alle masse e masse estranee collegate.
Isolamento dei circuiti elettrici dalle masse
Lo scopo di questa prova è quello di accertare che la resistenza di isolamento dell’impianto sia adeguata ai valori previsti dalla norma CEI 64-8. La misura deve essere eseguita tra ogni conduttore attivo, oppure ciascun gruppo completo di conduttori attivi e l’impianto di terra. Inoltre, le misure devono essere eseguite in c.c. mediante strumenti di prova in grado di fornire le tensioni previste (es. 500 V c.c.) con un carico di 1mA.
Funzionamento dell’impianto fotovoltaico nelle diverse condizioni di potenza generata
Il corretto funzionamento dell’impianto fotovoltaico nelle diverse condizioni di potenza generata e nelle varie modalità previste dal gruppo di condizionamento e controllo della potenza (accensione, spegnimento, mancanza rete del distributore, ecc.) consiste nel verificare che i dispositivi siano stati installati e regolati in modo appropriato.
Per la prova di accensione e spegnimento automatico dell’impianto è consigliabile intervenire sui sezionatori di stringa. Una verifica che accerti le funzioni di protezione di interfaccia deve almeno provare il loro intervento in caso di mancanza della rete del distributore.
Verifiche tecnico funzionali
L’allegato 1 del D.M. 19/02/2007 stabilisce che gli impianti fotovoltaici devono essere realizzati con componenti che assicurino l’osservanza delle seguenti condizioni:
Pcc > 0,85 * Pnom * Gp / ISTC
Pca > 0,9 * Pcc
dove:
- Pcc è la potenza (in kW) misurata all’uscita del generatore fotovoltaico, con incertezza non superiore al 2%;
- Pca è la potenza attiva (in kW) misurata all’uscita del gruppo di conversione della corrente continua in corrente alternata con incertezza non superiore al 2%;
- Pnom è la potenza nominale (in kWp) del generatore fotovoltaico, determinata come somma delle singole potenze dei moduli desunte dai fogli di dati rilasciati dal costruttore;
- Gp è l’irraggiamento (in W/m2) misurato sul piano dei moduli con incertezza di misura del sensore solare non superiore al 3% e con incertezza di misura della tensione in uscita dal sensore solare non superiore all’1%;
- ISTC è l’irraggiamento in STC (pari a 1000 W/m2).
La condizione di cui sopra ammette quindi, per le perdite del generatore fotovoltaico, un valore complessivo massimo pari al 15% della potenza nominale dell’impianto stesso; detto limite tiene conto delle perdite ohmiche, di difetti di accoppiamento, della temperatura (fino al valore di 40 °C), della non linearità dell’efficienza dei moduli in funzione dell’irraggiamento, degli ombreggiamenti (entro il 2% massimo) e della risposta angolare.
La misura della potenza Pcc e della potenza Pca deve essere effettuata in condizioni di irraggiamento sul piano dei moduli (I) superiore a 600 W/m2. Qualora nel corso di detta misura venga rilevata una temperatura di lavoro dei moduli, misurata sulla faccia posteriore dei medesimi, superiore a 40 °C, è ammessa la correzione in temperatura della potenza stessa.
In questo caso potrà essere verificata la seguente condizione:
Pcc > (1 – Ptpv – 0,08) * Pnom * I / ISTC
Ptpv indica le perdite causate dalla riduzione delle prestazioni del generatore fotovoltaico, quando la temperatura di lavoro delle celle fotovoltaiche è superiore a 25°C, mentre tutte le altre perdite del generatore stesso (ottiche, resistive, caduta sui diodi, difetti di accoppiamento) sono state tipicamente assunte pari all’8%.
Le perdite Ptpv possono essere determinate approssimativamente come:
Ptpv = ( Tcel – 25 ) *ϒ /100
oppure come:
Ptpv = [ Tamb – 25 + (NOCT – 20 ) * I / 800] * ϒ /100 ]
dove:
- Tcel: temperatura delle celle di un modulo fotovoltaico; può essere misurata mediante un sensore termoresistivo (PT100) attaccato sul retro del modulo in corrispondenza di una cella o mediante la misura della tensione a vuoto secondo la Norma CEI EN 60904-5;
- γ: coefficiente di temperatura di potenza delle celle fotovoltaiche; questo parametro, sta ad indicare la diminuzione della potenza generata all’aumentare della temperatura ed è fornito dal costruttore; per moduli in silicio cristallino è tipicamente pari a 0,4÷0,5% /°C;
- Tamb: la temperatura ambiente;
- NOCT: temperatura nominale di lavoro della cella: questo parametro, fornito dal costruttore, è tipicamente pari a 40÷50°C, ma può arrivare a 60°C per moduli in vetrocamera.
- I: irraggiamento solare, misurato sul piano dei moduli, espresso in kW/m2.